mercoledì 29 maggio 2013

Il Purè di Patate con gli immancabili Würstel ovvero la rivincita del fanciullino...

Da preparare ascoltando insistentemente e reiteratamente a tutto volume "Le Tagliatelle di Nonna Pina" nel disperato tentativo di ipnotizzare vostro figlio ed indurlo a farvi mangiare qualcosa di decente almeno nella prossima occasione...

Visto che appunto sono un po' una cuoca del menga... ho sempre delle patate in casa... perché alla patata non si resiste ed è ampiamente risaputo e dimostrato che la patata tira, fa bene alla salute e volendo vi farà pure da caricabatteria del cellulare stanco... (ditelo che vi abbiamo stupiti dimostrando che pozzi di sapere siamo noi  MengaChef, pozzi neri, vista l'immondizia che vi propiniamo, ma pur sempre pozzi... e nel nostro caso non avete nemmeno il disturbo di dover chiamare la ditta di spurgo, pensiamo a tutto noi...)

Bene, torniamo alla nostra patata, oh ognuno alla sua eh... che non facciamo i furbi appropriandoci della patata altrui... morale della favola, nel mio caso, con due bambini ed un uomo in casa, abbiamo già chiarito che è l'ingrediente perfetto per tutto... cambiano solo i punti di vista degli utilizzatori finali (chi vi ricorda ?), ma oggi ci occuperemo di quello alimentare...




 Ho messo in pentola a pressione 4 patatone e ne ho aspettata la cottura...al fischio della pentola ho sbuffato, non so perchè, ma quando sento un fischio sbuffo... è più forte di me, nel frattempo ho spento la fiamma ed aperto la valvola di sicurezza per far uscire il vapore ed infine, quando tutto il vapore era fuoriuscito rendendo la parete circostante un muro del pianto, lacrime incluse, ho aperto la pentola a pressione e scolato le potatoes... 
Se non avete la pentola a pressione, o se non vi fidate ad usarla, prendete una normalissima pentola d'acciaio ad impressione, quella che normalmente proverete specchiandovici dentro, mettetevi dentro le patate copritele bene di acqua, portate a bollire indi a cottura, saggiando con una forchetta la consistenza delle stesse.

Ora inizia la parte interessante, nella quale vi scoprirete provetti ballerini, tanto che potrete candidarvi ad un posto per Ballando con le Stelle nella sezione "ritmi sfrenati e Balli di San Vito" infatti, dovrete togliere la buccia alle patate utilizzando le mani di amianto che ogni onorata mamma e mengacuoca ha... perchè essendo sprovvista di acume gastronomico, una mengacuoca non penserà mai di poter infilzare la patata con una forchetta e sbucciarla con un coltello, oppure tuffarla in acqua ghiacciata, procurandole uno shock termico che si tradurrà in un distacco della pelle in 4 nanosecondi come QUI dimostrato. Se pensate di non essere Mazinga e di non provenire dall'estremo oriente e vi dovesse risultare particolarmente ostica la lingua utilizzata dai personaggi del video... potreste dare un'occhiata pure QUI per sentirvi più sani di mente.

Ora la parte selvaggia... quella che fa di voi dei veri eroi... prendete lo schiacciapatate, no, non cercate di contattare Rocco Siffredi, stiamo parlando di cucina ricordate ? Ecco prendete l'attrezzo magico o in sua assenza il passaverdure o ancora, dotatevi di grande forza di immaginazione e con una forchetta, o a mani nude spiaccicate per bene i preziosi tuberi.

Con lo schiacciapatate avrete però l'indubbio vantaggio di sfogarvi dello stress quotidiano e poter ridurre le patate in tanti vermetti decerebrati facendoli cadere dentro ad una pentola larga.

Aggiungete ora del sale, noce moscata nella quantità che desiderate, tenendo ben presente che pare essere sia un allucinogeno che un afrodisiaco (dipende immagino dalle situazioni), aggiungete una bella noce di burro e fatelo sciogliere al calore delle patate mescolando per bene, a parte, scaldate un bicchiere di latte (su 4 patate grandi) e poi versatelo lentamente incorporandolo e rendendo cremoso il tutto, se il latte dovesse accidentalmente essere troppo, accendete la fiamma al minimo e fatelo evaporare mescolando. Regolate infine di sale e per fare i ricchi, spruzzate con del parmigiano grattugiato. Le mele a cubetti ve le risparmio per la volta in cui parleremo del filetto di maiale se mai arriveremo a parlarne... noi si fa solo cucina del menga... mica cotica... ma sappiate che pure una acidula Granny Smith tagliata a cubetti piccoli ed incorporata al purè darà quel tocco in più e di sicura classe.
Il tutto (mela a parte) deve risultare liscio ed omogeneo, privo di grumi e ben cremoso ma non semiliquido. Non fatevi passare nemmeno un istante dall'anticamera del cervello di usare il frullatore per schiacciare le patate, la forza delle lame sarebbe tale da ottenere come risultato finale una non desiderata crema viscosa di patate.

Passiamo ora ai temibili Würstel e ricordatevelo bene, non sono wiurste, nemmeno wuste, manco per sogno vuster, non ci siamo proprio con vruster, ma solo e sempiterni Würstel con quella bella dieresi sulla U che per pronunciarla ci indurrà a far della bocca un simpatico deretano di gallina e solo per caso non sarete stati citati da Dante che a suo tempo preferì trombette carnevalizie uscenti da lassi bassiventri umani ad angusti orefizi avicoli!!!

L'etimologia viene dal tedesco Würst che indica genericamente qualsiasi tipo di salsiccia... entrato poi prepotentemente nella lingua comune con la celebre frase "das ist mir würst egal" che in pratica vuol dire che "mi è del tutto indifferente, uno vale l'altro, mi è salsicciosamente uguale..." Insomma, una salsiccia vale l'altra... ma solo a parole. Nei fatti invece ogni salsiccia è bella a mamma sua, esattamente come gli scarrafoni... però non pensate di mangiare scarrafoni, almeno non oggi...

Scegliete con cura i vostri würstel, non affidatevi al primo salsicciotto che passa di lì, anche perchè se passa davanti a voi, qualcosa non quadra... o siete reduci da una sbronza colossale o è meglio sceglierne uno ben fermo, immobile, che aspetta di essere additato al commesso riposando tranquillo in vetrina.

Potete sbizzarrirvi a seconda della concia che preferite, Wiener i più classici, Frankfürter, Meraner, Nürnberger e così via... i Ravensburger no... quelli non sono würstel e non si mangiano... finireste con pezzetti di Puzzle tra i denti ad accompagnare il vostro purè.

Una volta scelti i würstel, per fare felici i piccini, praticate loro delle incisioni alle estremità tipo croce, come vedete nella fotografia, questo non serve a scacciare gli spiriti maligni che aleggiano nella vostra cucina, ma a far simpaticamente arricciare i vostri salsicciotti in fase di cottura, cosa che ai vostri bambini piacerà un sacco o che li farà tristemente finire in un sacco se ai vostri bambini tale taglio sembrerà analogo al commento di Fantozzi relativo alla Corazzata Potëmkin. Per inciso, i würstel che comperate dal colore rosato, sono fatti, quando buoni, da vera carne macinata e cotta, si possono quindi tranquillamente ingollare crudi, il fatto che vengano "ricotti" in acqua o alla griglia, quest'ultimo è il nostro caso, è del tutto ininfluente rispetto alla salubrità del prodotto.

Ponete la griglia o la padella sul fuoco e fatela scaldare bene, rosolate per bene, senza bruciarli, i vostri würstel girandoli da tutti i lati, come si suol dire nella migliore terminologia culinaria, ma nessuno ad oggi è riuscito a spiegarci come cavolo si riescano a determinare tutti i lati di un oggetto rotondo !!!

Volendoli invece cuocere in acqua, non si tratterà di una vera cottura, fate bollire l'acqua, non praticate alcun taglio ai würstel, spegnete la fiamma, immergete i würstel ed incoperchiate, lasciandoli così a nuotare per una quindicina di minuti, saranno pronti per finire nel piatto.

A cottura ultimata, mentre ancora pensate alla famosa teoria della quadratura del cerchio, prelevate i vostri salsicciotti, e disponeteli nel piatto affiancando loro dei ciuffi di purè, per i più grandi, un "ciop" di senape sarà generalmente cosa gradita.

Buon appetito.

(Rubrica) - Risposta a Margiana

Nella puntata precedente, la sventurata Margiana,  (ricordate la Monaca di Monza di Manzoniana memoria ?) rispondendo al nostro invito ad esporci il contenuto del proprio frigorifero, chiedendoci quali orribili ricette se ne possano trarre, ci ha così scritto:

Margiana28 maggio 2013 06:05

Io nel frigo non ho un emerito menga...
circa 40gr di burro,
5 carote mollicce,
circa 60 gr di parmigiano,
e uno yogurt bianco e... una mezza bottiglia di vino bianco aperta da una settimana
:-/ aiutoooo


Ecco, cara Margiana, che ci è, in primis, doveroso cogliere l'intima essenza del tuo frigorifero...   ovvero una emerita chiavica di frigorifero... ma non disperare, il Menga Team elaborerà per te gustosi intrugli. La prossima volta però... vai a fare la spesa... almeno di quelle simpatiche scatolette salva digiuno...

Non possiamo esimerci dall'esprimere il nostro cordoglio per quella bottiglia di vino aperta da cinque giorni... quando un semplice vacuum da pochi euro avrebbe preservato fragranza e profumi della ciof... ehm... dell'ottimo prodotto della vite (e dell'uomo). Quindi ve ne consigliamo vivamente l'acquisto con almeno un paio di tappi. Il sottovuoto previene l'ossidazione del vino mantenendone le caratteristiche organolettiche più a lungo...

Discorso simile potrebbe valere per le mollicce... conservate sottovuoto si sarebbero mantenute un po' meglio...

Finiti i convenevoli, passiamo ad analizzare cosa si possa fare di tutto questo ben di Dio offertoci da Margiana, oltre alla sempiterna ed ovvia possibilità di buttare il tutto ed andare dal cinese dietro l'angolo che ci avvelenerà ugualmente, ma a pagamento, volete mettere la soddisfazione ?

Elenchiamo comunque, se proprio, cara Margiana, vuoi farti del male, alcune possibili varianti.

  • Antipasto del Menga: suddividere il parmigiano grattugiato in tanti piccoli mucchietti su un foglio di carta da forno, appiattire con un cucchiaio i mucchietti e dar loro la forma di dischetti, passare in microonde per una quarantina di secondi, estrarre e lasciar raffreddare. Degustare insieme alla ciofeca bianca ben fresca. Il tempo di cottura varia a seconda della potenza del microonde, quindi vedete voi quando si presentano leggermente dorate. In alternativa si potrà utilizzare un padellino antiaderente leggermente unto di burro, fare una unica chips e poi una volta fredda, spezzettarla il che conferisce un tono "eucaristico" al vostro aperitivo e voi ne sarete i Gran Sacerdoti, del menga, ma pur sempre sacerdoti...
  • Primo del Menga: cuocere in acqua e sale le carote dopo averle pelate, se la cucina ve lo permette, un brodo vegetale di cottura non sarebbe affatto sgradito... tanto lo sappiamo benissimo che barate spudoratamente e se il frigo offre solo quelle 4 cosacce, in compenso la dispensa pullula di vasetti e dadi da brodo... "we know our chickens as well as we know their kitchens"... Una volta cotte frullatele con un poco dell'acqua di cottura, una punta di noce moscata, regolate di sale e pepe, incorporate il parmigiano ed una noce di burro, allungate con l'acqua di cottura (in mancanza di panna o latte) e portate alla giusta consistenza, servite con al centro un cucchiaino di yogurt e due foglioline di prezzemolo (che sta sempre dappertutto). Non sarà una libidinosa crema di carote fatta come Nostro Signore comanda, ma ci andrà vicina... bevetevi il bianco per tentare di dimenticare l'incommensurabile vuoto nel vostro frigo.
  • Contorno del Menga: E qui si gioca facile... sbollentate le carote (sbianchitura come descritto nelle altre ricette su questo blog), fatele a rondelle e saltatele a fiamma allegra nel burro sciolto in precedenza, servitele cosparse di parmigiano ed affogatevi col vino, utilizzando lo yogurt come squisito dessert, se poi è scaduto sarà ancora migliore.
  • Tavola dei Menga-Formaggi: digiunate per un giorno così da espiare la vostra colpa orribile, non si lascia MAI un frigorifero così vuoto... poi vi tocca ricorrere a dei dementi su internet per farvi dire cosa potreste fare con quelle 4 cose ammuffite... Nel frattempo, mentre espiate, prendete un contenitore, ad esempio una pentola, un canovaccio pulito, ed un oggetto, tipo spiedino o ferro da calza che vi servirà ad appendere il canovaccio a penzoloni dentro la pentola. Appoggiate il canovaccio ben aperto dentro la pentola, versate nello yogurt un poco di sale fino, mescolate e versate nel canovaccio, chiudete bene, appendete dentro alla pentola e riponete un giorno intero in frigorifero. La reazione chimica è pressoché immediata, quindi fate bene attenzione ad avere il canovaccio già posizionato sopra ad un contenitore o avrete un fagotto pisciante in mano e presi dal panico combinerete disastri peggio che a girar per casa col pupo nudo dopo che ha bevuto una intera bottiglia di acqua. Il vostro yogurt metterà subito in funzione i suoi reni, producendo liquido in quantità industriale. Le dosi sono un cucchiaino di sale fino ogni mezzo chilo di yogurt bianco (anche magro). L'indomani strizzate un po' il canovaccio per rimuovere l'ultima parte liquida ed avrete ottenuto un perfetto Labneh, formaggio spalmabile che sostituisce ottimamente e senza orribili conservanti qualsiasi formaggio cremoso, utilizzabile anche per una Cheesecake. Prendete una tavolozza,ma se non siete pittori un piatto generico farà al caso vostro, fate una pallina di Labneh e tagliate un pezzo di Parmigiano, al centro del piatto disponete le carote lavate, spellate e grattugiate, ai lati i formaggi e mangiate il tutto soffocandovi col vino.
Margiana... ora accetta un ultimo consiglio non richiesto, la prossima volta che hai il frigo così... chiama i servizi sociali... non noi !!!

martedì 28 maggio 2013

Il Risotto "scappato" (almeno lui c'è riuscito) agli Asparagi verdi

Da preparare ascoltando "Panic" di G. Allevi oppure, se siete più classicheggianti come mia suocera, "Toccata e fuga in Re minore" di Johann Sebastian Bach. Sopratutto la fuga vi sarà utile...

Metti che quel giorno tua suocera ti dica: oggi voglio il risotto con gli asparagi e tu cominci a tremare e pensi e ora che faccio...? Lei è, o perlomeno era nei suoi ricordi che quotidianamente ti sciorina frantumandoti le pudenda, la REGINA IMPERATRICE dei RISOTTI!!! E tu un misero "chef" del menga... più menga che chef...

Metti inoltre che non hai nessuna possibilità di fuga, nemmeno fingere una subitanea amnesia del tipo..."scusi lei chi è... io chi sono... dove mi trovo...", devi solo ingegnarti e far muovere quei pochi neuroni che hai nel cervello (uno solo come è noto nel caso tu sia maschio) ed aprire il frigorifero per poter poi cominciare a spadellare con i quattro ingredienti che il cielo ti ha mandato che a pensarci bene è lo stesso cielo che ti ha appioppato quella suocera e qui qualche dubbio filosofico/astronomico/teologico te lo dovresti porre.

Ok...calma e sangue freddo, controllo la dispensa e un mazzetto di asparagi verdi comprati "per caso" dal verduraio di fiducia, il cielo (di prima) me lo ha mandato...sospiro di sollievo, ho anche del porro (Cracco non me ne vorrà a male se gli va sempre buca ed io scalogno in casa non ne ho quasi mai... ma sfiga, al contrario, tantissima...)...evvai (penso fra me e me) questa volta "Nonna Ramsay" non avrà il mio scalpo... AHHHH.....non l'avessi mai pensato.... PANICO, che non è quella bella melodia di Giovanni Allevi che, nonostante il titolo, ti richiama verdi pascoli ed immense praterie sconfinate...ma proprio PANICO PANICO....manca il riso e senza riso, come noto, il risotto non si può fare...

Questo pranzo s'ha da fare...e come un magazziniere a cui aumentano lo stipendio per ogni oggetto inventariato, comincio a rivoltare tutta la dispensa cercando una soluzione alla fuga del riso, perchè diciamola tutta, il riso ha avuto più coraggio di me ed è fuggito!




foto puramente indicativa (manca la cremina)

Quel che ho trovato dal dettagliato inventario:
  • Conchiglioni Bio (è un caso sappiatelo...in una dispensa del menga il Bio è del tutto fuori luogo, ma li vendevano, pensa te, in farmacia e costavano pure poco, quindi...)
  • Scalogno (nel nostro caso Porro)
  • Asparagi verdi (santi subito o tanti subito ?)
  • Burro 
  • Olio Evo
  • Sale
  • Pepe qb 
  • Parmigiano Reggiano (o Grana Padano, o qualsiasi cosa formaggiosa che finisca in... ok non si può dire ma avrete capito benissimo di che si tratta...).
Ora, potremmo dirvi di prendere gli asparagi, tagliarli alla "come viene, viene..." e schiaffarli in una pentola nell'acqua di bollitura insieme alla pasta, scolare il tutto una volta cotto, condire con pepe olio o burro e formaggio e trangugiare, ma noi siamo mengachef e minga ci piace farci del male... quindi... seguiteci se anche voi avete un indomito spirito masochista ed autolesionista.

Come al solito, procedendo con cautela per non con-di(ta)re-(fare (salti dal male) -baciare (i vostri cari) per poi produrre lettera di testamento, a causa del taglio della mano e conseguente copioso dissanguamento che vi porterà a prematura dipartita...), tritate il porro operando su di lui una forte opera di convincimento acciocchè si creda un ben più blasonato scalogno, aumenterà la sua autostima, quella per voi di Cracco, ed il risultato finale sarà incomparabilmente migliore.

Prendete gli asparagi e sciacquateli bene, tagliate loro le punte, un po' come i francesi fecero con Maria Antonietta, tagliate poi anche i gambi a due o tre centimetri dalla base per eliminare la parte più dura e legnosa, infine tagliate ulteriormente a rondelle i primi tre o quattro centimetri ancora belli teneri subito sotto le punte, mentre lasciate intero il resto del gambo.

Insomma... una bella operazione di chirurgia turionica... come certamente sapete l'asparago, o meglio la parte che noi mangiamo della pianta, viene anche scientificamente chiamata turione. Il famoso turgido turione vegetale, da non confondersi con l'altrettanto famoso turgido turione umano... al quale però, le leggende dicono, il vegetale dia una gran mano... insieme ad aragoste, gamberoni, ostriche, peperoncini e tutta un'altra serie di alimenti ritenuti, senza alcun fondamento scientifico, afrodisiaci... a volte basta il pensiero... e tutto si avvera.

Ora... prendete due pentole, una per cuocere la pasta che riempirete, metterete sul fuoco e salerete q.b. portandola a bollitura, e l'altra che possa contenere comodamente i gambi, e che riempirete d'acqua portando a bollore, quindi salate e versate anche un cucchiaino di zucchero, aspettate qualche istante che si sciolga e poi tuffateci i gambi. Lasciateli cuocere non più di una decina di minuti, se sono piccoli anche la metà può bastare, dopodiché prelevateli dall'acqua, possibilmente non a mani nude e tuffateli subito in una bacinella contenete acqua e ghiaccio o acqua ben fredda (magari corrente) fino a farli raffreddare completamente. Questa operazione potete effettuarla anche il giorno prima, ma non sareste più sufficientemente chef del menga.

Ripetete la stessa operazione di sbianchitura con le punte, lasciando queste ultime solo un paio di minuti al massimo nell'acqua bollente e poi raffreddandole subito in acqua ghiacciata, le punte dovranno risultare croccanti.

L'operazione ora descritta conserverà il bel colore verde agli asparagi fissandone i pigmenti. Si può fare per ogni verdura verde o in genere colorata, mentre per le verdure bianche, se non volete ricorrere alla sbianchitura con la farina, procedimento avulso a qualsiasi chef del menga, basterà l'acqua salata ed il passaggio in acqua gelida.

Ma torniamo ai gambi, scolateli e frullateli per bene col minipimer, o col frullatore, o col passaverdure e poi passate quel che ottenete attraverso un colino a maglia fitta, così da eliminare tutte le fibre ottenendo una bella cremina liscia. Mettetela da parte.

Se siete veri e rudi MengaChef ed odiate qualsiasi procedimento gastrofighetto (ma corretto), saltate a piè dispari tutta la parte precedente, tagliate i gambi a rondelle (anche la sola metà dei gambi vi basterà) e procedete... ragazzi... un po' di ingegno, per saltare a piè dispari basta tenerne uno sollevato...

Nel frattempo, prendete anche una bella padella, scaldatela, versateci burro ed olio ed una volta scioltosi il burro versate scalogno/porro ed i pezzetti di asparago tagliati a rondelle, mescolate bene e fate appassire molto lentamente a fiamma bassa mescolando di tanto in tanto, quando saranno ben appassite spegnete, aiutatevi con un goccio di acqua di cottura dei gambi se pensate di rischiare di bruciare il tutto. Aggiungete ora la crema preparata in precedenza con i gambi.
L'olio serve ad aiutare il burro a non raggiungere il suo punto di fumo (stimato intorno ai 120 °C), oltre il quale diventerebbe tossico, oltreché indigesto... ed il burro, si sa, è un gran fumatore... ed il suo punto di fumo lo raggiunge abbastanza in fretta... molto più in fretta di quanto noi umani si riesca a raggiungere un altro punto, ben più famoso, che però ha il brutto vizio di nascondersi... (saranno i turioni che oggi me la fanno buttare sul piano fisico tralasciando i sentimenti o la incombente ed ingombrante presenza di Nonna Ramsay che mi spinge insistentemente a pensare a qualcosa di piacevole ?).

Questa base torna utile, pari pari, pensieri lubrici inclusi, per un eventuale risotto, qualora riusciste ad agguantarlo prima che si dia alla fuga. Per la ricetta ne parleremo prossimamente.

Buttate la pasta (in pentola) e rispettatene i tempi di cottura, un minuto prima di scolarla, versate nell'acqua le vostre punte ed accendete nuovamente il fuoco sotto alla padella, finite la cottura della pasta tenendola giustamente al dente, scolatela, e versate in padella, mescolate bene il tutto, spegnete la fiamma e mantecate leggermente aggiungendo il formaggio, il pepe e qualche cucchiaio di acqua di cottura, che sicuramente vi sarete ricordati di prelevare e conservare prima di scolare la pasta, così da formare una cremina che avvolga la pasta. Non vi siete ricordati di tenere da parte un bicchiere di acqua di cottura ? Male... ora è inutile che cerchiate di rimediare con l'acqua del rubinetto... ricordate la prossima volta di conservare sempre un po' d'acqua di cottura, nel peggiore dei casi potrete farla analizzare per cercare di accusare il Comune di avvelenamento... sempre che restiate vivi... in alternativa, se vi riesce particolarmente bene la pasta, potrete farne una boccettina da adorazione, o infine... l'uso migliore, essendo ricca di amidi, potrete usarla per lavarci molto bene piatti e posate a fine pasto smettendola di sprecare acqua, che ci hanno avvisati ieri i nostri esperti che tra 50 anni non ce ne sarà abbastanza per tutti... gli altri (nel mio caso).

Se non avete paura del cucchiaino di zucchero e volete sporcare una sola pentola, potete tranquillamente cuocere la pasta nell'acqua di cottura dei gambi, conferendole anche maggior sapore di asparago.

L'opera d'arte è pronta, il capolavoro sarà impiattato per dargli una dignità e per farvi sentire dei veri MengaBoy, anche se potreste comodamente mangiarvelo direttamente in padella se soli e molto affamati... davanti alla vostra trasmissione preferita.

Ma come detto sopra... gli asparagi vanno gustati al meglio in compagnia... pregustando il dopocena, sempre che non abbiate i cabasisi sfranti e siate immersi, come ne, nei racconti della iperloquace Nonna Ramsay ;)

Buon appetito.

(Rubrica) Nel frigo non c'è una menga...

Quanto spesso vi capita di aprire il frigo ed esclamare con una leggera nota di astio nella voce, inframmezzata, tra un vaffa e un porc’, la fatidica frase "non c’è una menga?"

Altri quesiti vi ingombrano di subito la mente, "come faccio adesso?" Oppure "cosa mangio?" Insomma lo sconforto si impadronisce di voi…

Non preoccupatevi, i vostri MengaChef, dei veri cultori della cucina del Menga, cercheranno di offrirvi delle soluzioni sfiziose, valutando il “nulla” presente in dispensa o in frigo, con cui affascinare il vostro lui o la vostra lei oppure svoltare la serata verso lidi gastronomicamente di sicuro migliori. Occhio però che se rimarranno affascinati, e direte loro la fonte di cotanta ispirazione culinaria, rischierete di vederli scappare verso lidi migliori in nostra compagnia !!!

Resta fermo il consiglio: la prossima volta fai la spesa!

Ma andiamo subito a vedere quale sorpresa vi riserva oggi il vostro menga-frigo... postatene il contenuto nei commenti e noi vi forniremo le istruzioni per l'uso di un pranzo da Re, ovviamente Re del Menga... altrimenti che ci staremmo a fare noi qui ?


Inauguriamo quindi la Rubrica "questo el me manga minga... fatemi pranzar da menga"...

Accorrete numerosi!

giovedì 23 maggio 2013

La sfiziosa minestrina per grandi e piccini si fa ricca ! (Stracciatella)

Sobbollitela lentamente gustandovi il progressive rock del gruppo britannico The Egg !!!


Avrete sicuramente evitato accuratamente di cimentarvi nella faticosissima preparazione della Minestrina per grandi e piccini che tanto piace ai deboli stomachini...

Qualora non aveste evitato, vi sarete subito resi conto dell'elevato valore morale e gastronomico di questo Blog... nato apposta per esplicitare i nostri deliri culinari a favore di voi amanti del "subito pronto con poca fatica, indipendentemente dal risultato...".


Orbene, oggi vestiamo a nuovo, con pochi semplici passi, quella magnifica minestrina serale che prelude all'abbiocco dopo una giornata di duro lavoro.


Dove state andando ? Non intendevo che doveste farli VOI i pochi semplici passi per fuggire da qui... è la ricetta che viene completamente stravolta e rinnovata, arricchendola nei suoi contenuti, come nelle migliori tradizioni culinarie, destrutturare per ristrutturare nell'alveo della tradizione, sperando in un condono...





Cosa serve per questo delizioso guazzabuglio per malati (più mentali che altro):


Tutto quello che serviva per la "minestrina per grandi e piccini" che per comodità qui riportiamo, sottraendolo dall'altra ricetta... ben sapendo che l'andazzo del Menga vi indurrà a non cliccare sul link che vi abbiamo or ora postato qui sopra... si, proprio quello con le i rossicce...


Per l'ottimo brodo (quasi sabbatico... perchè dopo averlo bevuto vorrete dare inizio ad un sabba con tutti i commesali)

  • 1 lt e mezzo di acqua del vostro rubinetto di fiducia
  • 1 dado vegetale (anche due) o di carne o misto o... fate voi...
Per la minestrina
  • 3 cucchiai a testa di Pasta da minestrina (stelline, puntine, anellini, sgorbi, piripicchi...) 
  • Formaggio da grattugiare (Parmigiano Reggiano o Grana Padano)
  • Un Uovo di gallina a commensale
Il procedimento, o processo che dir si voglia, tanto prima o poi per questa serie di ricette finiremo sicuramente processati... resta quello dell'altra minestra, acqua a bollore, dadaccio infame a sciogliere nella quantità voluta, pastina, ma ora viene il bello, il tocco dell'artista che trasforma, come il brutto anatrocolo che evolve in cigno nella sua fase adulta (ed evidentemente ha trovato pure un ottimo chirurgo plastico), questa orribile sbobba in una altrettanto orribile suntuosità per palati fini... vi vedo già saltare di gioia...

Al brodo in fermento, perchè pure lui non sta più nella pelle sapendo cosa accadrà di lì a breve, aggiungete le uova che avrete precedentemente sbattute con il formaggio grattugiato trasformandole in una crema.

Ed ora mescolate a zigo zago, come volendo rompere l'intruglio ora versato in tanti piccoli pezzi... non sapete mescolare a zigo zago ? Provate con zik e zak, trick e track, black e decker...  E' semplice, nella realtà si mescola in  una maniera che tira in ballo una parte anatomica del più fedele amico dell'uomo (uomo inteso come "specie umana" non come "sesso del genere umano" altrimenti finisce che si sbaglia amico...), ma che essendo alquanto sboccata, non citeremo, ma siamo sicuri che detta in questi termini avrete sicuramente capito come mescolare... STRACCIANDO la cremosa crema, toh guarda... sarà forse per questo motivo che si chiamerà stracciatella questa sbobba ???

Bene, l'operazione va fatta abbassando la fiamma fin quasi a spegnerla, il calore del brodo sarà più che sufficiente per farvi arrivare a quando l'uovo formaggioso si sarà leggermente rassodato formando tanti pezzettini galleggianti, sarete quindi giunti al punto di dover impiattare, servire gli entusiasti commensali e trangugiare... volendo potrete spolverare ancora di formaggio... come diceva una mia nonna... anche un piatto di pattumiera, con un chilo di Parmigiano sopra è un boccone da re, saggezza delle nonne, ... ed applicata a questo preciso caso e ricetta... aveva effettivamente ragione !!!

Buona pattum... ehm... Buon Appetito!

martedì 21 maggio 2013

Gli spaghetti arsellati, ovvero quando le linguine hanno una crisi d'identità...

Da preparare ascoltando... beh... non potevano mancare The Clams !

Dunque...intanto iniziamo a chiarire che le ARSELLE non sono le VONGOLE perchè altrimenti partiamo proprio male...solo per il fatto che a sgusciare le vongole ci mettete 5 minuti e a sgusciare le arselle vi viene la barba se siete uomini o la ricrescita allo smalto semipermanente appena fatto se siete donne....

Queste sono ARSELLE....ripetete con me come Dora e il suo Zainetto...AR-SEL-LE!!


Lo vedete??? sono piiiiiccole piiiiiccole....
e una volta aperte vanno sgusciate UNA ad UNA se non volete contribuire all'Unico del vostro dentista.
Dunque..una volta stabilita la natura della materia prima...procediamo per gradi...che non vuol dire abbassare il termostato del vostro termosifone..
Ora, se ovviamente siete abituati alla classica cucina del menga..e il menga-style vi appartiene, ve ne fregate altamente di questo chiarimento e andate a pescare al supermercato direttamente il vasettino che è proprio -ino pur costando un cas-ino...di arselle già sgusciate. Per mio gusto personale mi ce ne vorrebbero 10 di vasettini per condire degnamente uno spaghetto, il che farebbe salire vertiginosamente il costo della  cena che, a quel punto,..mi conviene uscire e con 10 euro andarmele a mangiare in un ristorante!!
Ma facciamo un passo indietro, tranne se siete sulle scale, occhio eh???
Se, e solo se, avete un secchio di arselle con guscio, dopo averle lavate,  mettetele in una capiente pentola (larga per intedersi non che la pentola capisca qualcosa) col coperchio e, a fuoco medio, lasciate che il vapore le apra, ci vorranno circa una decina di minuti, nel frattempo disdite tutti gli impegni presi per le prossime 2 ore.
Poi con due ciotole davanti, vi sedete, bevete qualcosa di forte e le sgusciate (una ad una) mettendole
in una ciotola più piccola mentre nell'altra metterete i gusci...vuoti mi auguro...Occhio a non invertire i fattori perchè il risultato CAMBIA!!! L'acqua che rimane sul fondo della pentola, la filtrate con un colino, a meno che non vogliate assaporare pure il gusto della spiaggia oltre quello del mare, e ne tenete da parte un bicchiere.
Felici di aver passato almeno 1 ora in compagnia di questi simpatici molluschi e  con le mani che sapranno di pesce morto andate finalmente a cucinare il vostro piatto di linguine.


INGREDIENTI per 4 persone:

250gr di arselle (vedi sopra)
3 spicchi d'aglio
abbondante prezzemolo tritato
olio Evo
1/2 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di acqua di cottura delle arselle
320gr di linguine
peperoncino se vi piace
2 pomodorini maturi (facoltativi se non siete artisti)

PROCEDIMENTO

In una padella da spadellamento (quella con cui farete i fighi facendo roteare gli spaghetti sperando che non vi si avvolgano alle griglie dei fornelli) mettere olio Evo a coprire il fondo (per la quantità vi arrangiate...io sono a dieta e ne metto 3 cucchiai e son cavoli miei ma più ce n'è e più son buoni) con l'aglio e il prezzemolo tritato. Fate soffriggere e poi buttateci le arselle da voi preparate con tanto ammmore e accidenti fra i denti, sfumate con il vino bianco e per ultimo mettete l'acqua di cottura delle arselle che, se assaggiate, è come farsi un cicchetto di acqua di mare..salata assassinata!!!!.
Fate sobbollire per una decina di minuti facendo evaporare un po' e se vi ci piace potete cubettarci (tirando fuori il Picasso che c'è in voi) due pomodorini maturi che male non ci stanno e danno un tocco di colore.
Spegnere e far riposare il sughetto.
Nel frattempo portate a bollore l'acqua in una pentola salandola poco...(vi ricordate la bicchierata di acqua di mare?? Ecco, se non volete che i commensali pensino che c'avete pure cotto le linguine  vi conviene non esagerare col sale). Cuocete le linguinei molto al dente e una volta scolate ponetele nella padella da spadellamento e lasciate insaporire qualche minuto...questo è il momento giusto per dare prova di quante volte avete visto Masterchef e di come anche voi riuscite con un abile scatto (come Occhi di Gatto) a mescolare la pasta senza l'ausilio di un mestolo. (Bravi poi me lo spiegate anche a me perchè non so fare!!!)
Impiattate cercando di formare un torcion di linguine.
Una pioggia di prezzemolo fresco tritato e peperoncino spezzettato se vi ci piace e avrete il gusto del mare a casa vostra!!



Ah e se non portate al bidone dell'organico il sacchetto con i gusci a casa vostra vi ritroverete pure tutti i gatti della zona!!!


sabato 18 maggio 2013

Il risotto degli avanzi... alias... La Sbobba del Sabato Sera
da prepararsi rigorosamente con un sottofondo musicale anni '80 alla Bee Gees (R.I.P.)


Metti che una delle solite sere del menga non sai bene che fare da mangiare, guardi il frigorifero con aria depressa, non sapendo bene se aprirlo e farti prendere dalle convulsioni o se restare triste e pensieroso ma enterogastricamente ancora sano...

Poi prendi coraggio, e commetti il gesto più insano che mai avresti potuto commettere... apri quella porta !!!

Un panorama desolante si propone alla tua vista, avanzi di piselli ricordo della bellissima crema con gamberi rossi e bufala del giorno prima, che noi per rispetto non ti proporremo mai in questo blog (chi lo sa ?)... una cipolla che fa capolino da un angolo, e tu sai benissimo che la cipolla non sarebbe dovuta finire in frigo, pegno un puzzo bestiale in ogni angolo del prezioso elettrodomestico, ma nemmeno ti chiedi come ci sia arrivata tanta è la tristezza che ti attanaglia... 

Una bottiglia di salsa di pomodoro semivuota va a braccetto nel portellone con l'unica cosa edibile e gustosa che regna in quel frigo... una bella bottiglia di birra memoria di un recente viaggio in Austria,  e già qui capisci che se per te la birra buona è quella austriaca... non hai scampo... sei pronto per uno splendido Menga Dinner.





L'occorrente: questa volta le quantità sono a piacere, quel che trovate svuotando frigo, dispensa ed armadi della camera da letto andrà benissimo, l'importante è che vi siano perlomeno...
  • Cipolla
  • Piselli
  • Salsa di Pomodoro
  • Origano Fresco o secco (così non fate la fatica di tritarlo, ma avrete un profumo completamente diverso)
  • Olio EVO
  • Riso Carnaroli o Vialone Nano (lo sappiamo che voi vorreste utilizzare il parboiled per fare una sicura brutta figura, salvandovi però da una quasi certa catastrofe... ma dovete soffrire per la gloria e per lo stomaco, e siamo sicuri che perlomeno sullo stomaco avremo delle certezze dopo questa pietanza)
  • Dado da brodo (vabbè ormai avete capito... in mancanza di meglio...)
  • Birra in quantità (perchè bere per dimenticare è sempre meglio che dimenticare di bere)
Facoltativo:
  • Pepe (di mulinello)
  • Formaggio formaggioso (i solti noti insomma)
  • Burro fresco (non margarine o porcate mezzo e mezzo... sano, ipercalorico, grassissimo burro!)
In una pentola mettete a bollire dell'acqua in quantità circa due volte e mezza quella del riso (in peso) e scioglietevi i dadi da brodo portandolo al gusto che più vi aggrada. 

Potremmo finemente disquisire su quale dado sia il migliore da usare, se quello vegetale, quello di carne magra, quello con più proteine e quello senza glutammato, quello biologico, quello proveniente da macellazione di mucche pazze, e così via.. in un turbinio di tipologie e marche... ma essendo comunque uno più schifido dell'altro... prendete la prima marca che vi capita sotto il naso e tanti saluti !!!
Se invece volete far le cose per benino e non avete un bel brodo a disposizione, fate bollire una ventina di minuti sedano carota e cipolla con 4 gambi di prezzemolo in una pentola ed utilizzate quel semplice brodo vegetale. Potrete sentirvi già dei fini gourmand, del menga... ma gourmand... volete mettere ?

Nel frattempo soffriggete con un filo d'olio Evo mezza cipolla finemente tritata (se non siete capaci, meglio una cipolla grossolanamente tritata che una cipolla finemente con-dita), l'altra mezza non riponetela in frigo perchè ora l'effetto sarà davvero pestilenziale, e rischiate che per riequilibrare i profumi, il vostro partner ficchi in frigo i calzini appena sfilati dopo aver corso la maratona cittadina sotto un diluvio torrenziale...

Aprite la bottiglia di birra e versatene un mezzo bicchiere...

Aggiungete il riso al soffritto, mediamente calcolate 70/80 grammi di riso a persona se ci tenete al vostro fisico da pin-up e ad un corretto apporto calorico (ma tanto so benissimo che delle calorie vi frega nulla... ma della pin-up si...).

Mescolate il riso e fatelo scaldare fino a che diventi traslucido (o con la mano ne controllate la temperatura, se vi scottate e non era il fondo della pentola... è sin quasi troppo caldo!)

Versate ora il mezzo bicchiere di birra e fate sfumare... Come dite ? Quale Birra ? Ci avevi detto di versarla ? SI! Ma non vi avevo mica detto di bervela disgraziati !!!
Quindi ora fate i bravi, riempite di nuovo quel mezzo maledetto bicchiere che vi siete tracannati e sfumateci quel povero riso ormai abbrustolito... Per inciso, se non avete la birra... correte il rischio che questo risotto vi venga molto meglio se lo sfumate con un mezzo bicchiere di un buon vino bianco... ma noi in casa avevamo solo birra, ricordate ?

Lasciate evaporare la birra ed unite i piselli e qualche cucchiaio di salsa origanata... (se non sono piselli già belli e cotti in scatola ed in tal caso li unirete quasi alla fine, come pure il pomodoro se è già stato cotto per usarlo su una improbabile Pasta al Sugo di Pomodoro, sarebbe una chiara indicazione che voi seguite davvero le nostre ricette... a vostro rischio e pericolo...).

Ora potete finalmente riempirvi il bicchiere di birra e bervelo in santa pace...

Ora unite a mestoli il brodo... e qui sappiamo benissimo di far scatenare una guerra termonucleare tra opposte risotto-fazioni... però siamo contenti pensando che la stessa non si sia scatenata molto tempo prima... alla sola apertura di questo blog del menga... 

Ora, le due fazioni constano dei "duri ma puri" fedeli alla linea, che ritengono che il riso vada dopo tostatura ed eventuale sfumatura coperto dalla giusta quantità di brodo, incoperchiato e lasciato cuocere senza mai essere toccato fino a completa cottura e la fazione dei "non mi scassar la girella" che invece preferiscono aggiungere il brodo di tanto in tanto mescolando per bene a fuoco medio e con pentola scoperta, a voi la scelta... posso solo dire che per esperienza personale preferisco di gran lunga i risotti mescolati... 

Finita la spiegazione tecnorisottica, torniamo alla nostra sbobba... non senza esserci bevuti un altro bicchiere di birra...

Portate a cottura il vostro risotto stando attenti a non esagerare verso la fine con il brodo, altrimenti avrete una sbobbosa zuppa di riso e non un risotto alla sbobba del sabato sera...

Una volta cotto aggiungete pepe, formaggio ed un filo d'olio o se preferite un pezzetto di burro fresco ed iniziate a girare vorticosamente come dei pazzi scatenati con un cucchiaio il tutto, incoperchiate e lasciate riposare qualche minuto, poi aprite e servite... comunque sia venuto, sarete troppo ubriachi per potervi rendere conto di quale orribile sbobba stiate ingurgitando con voluttà.

Buon Appetito  e STAYIN' ALIVE, se ci riuscite, fino alla prossima ricetta! (certo che avete un fegato encomiabile)

martedì 14 maggio 2013

La Pasta col Tonno (subito...)

La Pasta col tonno (subito...)
Da preparare con un sottofondo musicale dei Marillon... se non altro perchè il cantante si chiama Fish... direi un MengaNome appropriatissimo per una favolosa Mengaricetta !


Siete stati al lavoro fino all’ultimo minuto disponibile, è evidente a tutti che siete degli stakanovisti del menga, meritereste di saltare pranzo e cena, ma vista la denominazione or ora appioppatavi, qui siete nel posto giusto !

Ovviamente a casa non avete preparato ancora nulla, sapendo che avreste fatto i lecchini del vostro capo... ed un languorino che più che un languorino è vera propria fame, alla faccia della contessa vestita di giallo, vi attanaglia lo stomaco.

Ecco una velocissima ricetta, che non vi meritate ma noi generosamente vi forniamo !

Vi risparmiamo una filippica sull'impoverimento dei nostri mari, sulla pesca indiscriminata ed indisturbata ad un pesce pregiato quale è il tonno, ormai quasi a rischio di estinzione... però ci teniamo a  farvelo sapere così magari eseguendo questa ricetta penserete a quanto poco accorti siate stati nel non prevedere valide alternative e la prossima volta comprerete della Palamita o dei filetti di Sgombro, che cresce indisturbato avendo un sacco di spazio intorno...


Ingredienti x 2 persone normodotate... (di stomaco... non pensate subito ad altro...)
  • 160 g di penne (meglio se senza inchiostro)
  • 1 scatola di tonno sott'Olio Evo (se vi volete bene, altrimenti anche quello in semi vari meglio se idrogenati può andare bene, il vostro fegato ballerà samba e rumba per qualche giorno e voi vi sentirete particolarmente euforici)
  • 1 spicchio d’aglio (ricordate le DOP ??? Poi vi interroghiamo !)
  • 1 peperoncino (se la fate per bimbi non posseduti e volete vivere tranquilli ancora qualche ora, senza scomodare l'esorcista, evitate il peperoncino)
Mentre l'Acqua ribolle e si cuoce la Pasta,  in un tegamino versare l’olio del tonno ed usarlo per soffriggere l’aglio e il peperoncino finemente sminuzzati.

Aggiungere anche il tonno ed un goccio d’acqua (quella di cottura andrà benissimo che non siamo spreconi e ci teniamo a salvaguardare le riserve idriche) e mischiare energicamente per far si che il tonno si sbricioli bene. "Perché non tritarlo prima ?" - Direte voi... 
Beh... ma un pochino di fattacci vostri ve li volete fare ??? Eppoi un po' di sana fatica per darci un contegno culinario la vogliamo mettere in conto ? Ed il brivido dell'imprevisto, quando una goccia d'olio mista a tonno sbriciolato vi macchierà la camicia nuova messa per l'incontro col vostro capo e che voi improvvidamente, arrivati a casa trafelati ed affamati, vi sarete certamente dimenticati di togliere, dove lo vogliamo mettere ??? Il brivido non so... la camicia sicuramente in lavatrice...

Lasciare evaporare l’acqua aggiunta e spegnere la fiamma.

Quando la pasta sarà pronta scolatela e unitevi il sugo di tonno e un rigo di Olio Evo. Mi raccomando che sia un rigo, non una curva, un'ellisse, un ottagono... no no, proprio un rigo, o per meglio dire... un segmento d'Olio Evo, visto che inizierà dove inizia la pentola e finirà al lato opposto... che se prendete alla lettera il rigo... avremo olio per tutta la città... se poi mi fate due righe... rischiamo le convergenze parallele di Moresca memoria (intesa come Aldo Moro non come "mamma li turchi").

Mischiare bene e servire.

Buon appetito!

lunedì 13 maggio 2013

La mitica Minestrina della Sera

La mitica Minestrina della Sera
(come la carezza (della sera) dei New Trolls, ma molto più saporita)

Questa ricetta è un must della mia famiglia e vanta 8 anni di esperienza pressoché quotidiana ! Già sento che al solo saperlo ci invidiate. Aspettate a leggere il resto... 

Dopo un pranzo pesante sarà il piatto migliore da preparare la sera.
Richiede un po’ di tempo ed accortezza nel procedimento, ma vi darà un sacco di soddisfazioni!

Per il Brodino di verdura

  • 1 Kg di Minestrone di Verdure surgelato (mica vorrete usare verdure fresche a Km.0 vero ?)
  • 2 litri di Acqua del solito rubinetto di fiducia
  • 1 cucchiaio di Sale grosso (grosso il sale... non il cucchiaio, che mica siamo la Sibilla Cumana noi)
Mettere in un pentolone Acqua e Verdure e portare ad ebollizione. Potete anche mettere nel pentolone Verdure ed Acqua, per la proprietà commutativa dell'ordine degli ingredienti della Zuppa di Verdure ideato e dimostrato ampiamente dal famoso filosofo-matematico-chimico Herr Liebig, il risultato non cambierà...

Aggiungere il sale, ma se volete fare i fighi nemmeno questa volta usate lo scalogno, ma aspettate di salare quasi alla fine, fate cuocere al minimo per 40 minuti dall'ebollizione.

Ma la sapete riconoscere l'ebollizione ? Avviene quando nella pentola vi è fermento, il caos regna sulla superficie prima tranquilla..., è tutto un blob, blub, sploch e proprio in quel momento, al suono dello "sploch" alcune macchie compaiono inaspettatamente sul vostro maglioncino di cashmere preferito...


Passati i 40 minuti e regolato di sale, spegnere e passare il tutto con un frullino ad immersione.

Servire ancora caldo macinando del pepe fresco per gli adulti, un giro d'olio EVO ed eventualmente grattandoci sopra un po' di formaggio a pasta dura stagionato, a piacere, perchè fossilizzarsi con il solito Parmigiano Reggiano o Grana Padano ? Come dice il detto, che non si è mai capito come faccia un indicativo presente a fare quello che fa un participio passato (e nemmeno di verdure poi) ma va bene ugualmente, "Mangia a gusto proprio, vesti a gusto altrui!"
La Pasta con il Sugo di Pomodoro
E qui ovviamente vi sorbite Las Ketchup, nonchè figlie del Tomate ed il loro tormentone di qualche estate fa... Asereje!

Cosa c'è di meglio di una buona pasta con il sugo !!! (Oddio... "un sacco di cose..." potreste obiettare voi...)

Vi regalo questa ricetta da fare rigorosamente nei giorni delle feste... o per passare una domenica in compagnia con amici, per  presentargli una ricetta veramente unica, poi o non saranno più vostri amici, o tenendo molto alla vostra persona, rifiuteranno sistematicamente ogni invito a pranzo/cena in casa vostra se non a base di prodotti preconfezionati, cineserie, kebab e cucina multietnica take away !!!
E così vi sarete finalmente liberati del problema di dover cucinare...

Ingredienti ;
  • 400 grammi di Pasta del formato che più vi piace
  • 1 Cipolla
  • 1 Bottiglia di Sugo di Pomodoro (la  classica "Salsa" fatta sotto il cocente sole d'agosto andrà benissimo, ma meglio ancora la passata o i pezzettoni del supermercato, segno inequivocabile che così non vi sarete rotti i cabbasisi d'estate...)
  • Olio EVO
  • Sale
  • Pepe
  • Parmigiano Reggiano dai 16 ai 30 mesi (il Vacche Rosse lasciatelo ad usi migliori)
Facoltativo
  • Foglie di Basilico Fresco

Mettere l'olio in padella, aggiungere la cipolla tagliata sottile o tritata, quando la cipolla inizia a colorarsi aggiungere la salsa di pomodoro e poco sale, se volete potete aggiungere foglie di basilico.

Fate cuocere per circa 20 minuti fino che assume la giusta consistenza, regolate di sale e pepe. Nel frattempo portate ad ebollizione in un 'altra pentola abbondante acqua con il sale, buttate la pasta e quando sarà cotta unitela alla salsa e  mescolate il tutto ... spolverizzate con il formaggio e buon appetito !
Se non sapete come spolverizzare non fatevi problemi, non lo sappiamo nemmeno noi... ma ogni tanto le parole escono così di getto... non provate però a spolverare la pasta... tutti i pelumini del panno vi resterebbero attaccati, versateci sopra a pioggia del formaggio e vivrete felici e contenti... a lungo... speriamo!

Buon appetito.

Aglio olio e peperoncino (metti una sera solitaria)...

Noi la prepariamo ascoltando Mozart, che di certo era un peperino non da poco...
Una serata con amici, a mezzanotte ti accorgi di avere ancora un ... buchino nello stomaco e non si tratta di un'ulcera perforante, oppure la moglie e' uscita con le amiche per un deprimente "SDParty" (solo donne party) e tu triste, pensieroso e quasi inappetente per la improvvisa solitudine, trovi in dispensa soltanto una scatola di una specialità tedesca dal nome e gusto irripetibile, tipo una gulaschsuppe ricordo di un viaggio effettuato in epoca remota in Baviera, oppure un pacchetto mezzo usato di pasta... formato a piacere... ?

Ecco che una amica con cui sei in chat ti dice... " perchè avvelenarti mangiando la scatoletta che oltretutto potresti tagliarti, ma fatte na ajo e ojo" !!!

E come fai a non darle soddisfazione ?

Premessa: Anche se a me l'odore dell'aglio piace moltissimo, so che molte donne non lo sanno apprezzare appieno, quella fragranza meravigliosa che dopo una lunga camminata o una corsetta si trasforma in afrore vegetale... ma questa volta non potete fare i fighi usando lo scalogno... come dice il buon Cracco quello che a molte di voi lettrici piace per la barba da bel tenebroso, ma che sicuramente reputate la sua cucina una vera barba... qui ci va vero, puro, immarcescibile, maschio AGLIO, magari Bianco Polesano DOP o di Voghiera DOP o  magari regalatovi da qualche amica, raccolto amorevolmente nel suo campo, "puzzerà" d'aglio molto meno al pensiero di cotal leggiadra pulzella !!!




Ingredienti per 4 piatti abbondantissimi o 6 piatti da persone che tengono alla propria salute.

  • 500 gr di spaghetti, spaghettini, bavette, linguine... insomma, possibilmente pasta lunga...
  • 3/4 spicchi d'aglio (tritati o a rondelle se volete lasciarlo, intero leggermente schiacciato se lo cavate dopo la doratura)
  • Olio EVO
  • Peperoncino sbriciolato, fresco o secco a piacere del vostro palato
  • Sale


FACOLTATIVI

  • Prezzemolo tritato grossolanamente
  • Briciole di Pane Raffermo


Scaldare in una ampia padella qualche cucchiaio di Olio EVO ( non è un olio di chissà quale era geologica, ma semplice Extra Vergine di Oliva... EVO appunto), quando caldo aggiungere aglio e peperoncino e lasciar appassire a fuoco medio controllando che l'aglio non bruci, cavando l'aglio una volta dorato se lo avete lasciato a spicchio intero per non doverlo mangiare (ma è un vero peccato), a parte portare a bollore una adeguata pentola d'acqua incoperchiata, quando l'acqua bolle aggiungere il sale, (anche se le teorie su tensione superficiale del liquido e prove pratiche hanno ormai ampiamente dimostrato che mettere il sale all'inizio o alla fine non fa cambiare i tempi di bollitura di un litro d'acqua calcarea e piena di residui chimici proveniente dai nostri rubinetti di casa, quindi se volete potete salare prima), buttare la pasta (nella pentola... non in pattumiera!) e portarla a circa metà cottura.

Per i tempi di cottura regolatevi con i dati forniti dal produttore che generalmente, con la scusa della migliore digeribilità, tenderà a farvi mangiare dei fili di marmo, quindi state un po' più larghi che pasta al dente non vuol dire che mangiandola ti rifai il dente con sommo gaudio del tuo amico odontoiatra ex compagno di scuola. Come dite ? Non avete un compagno di scuola che ora fa l'odontoiatra ? Procuratevene uno !!! Non vi praticherà sconti ma almeno saprete con precisione in quale serbatoio d'auto versare lo zucchero a titolo di risarcimento morale per l'estorsione subita.

Orbene, passata la metà cottura, scolate la pasta, senza però buttare l'acqua di cottura, e mettetela  nella padella, mescolando bene il tutto ed iniziate ad aggiungere piano piano un poco dell'acqua di cottura  per creare una emulsione portando a cottura definitiva la pasta, facendo assorbire il liquido.

Stabilito che la pasta è cotta spolverata di prezzemolo facoltativo, ultima mescolata, servire e buon appetito.

Se intendete utilizzare le briciole di pane facoltative, allora dovete dorarle insieme ad aglio olio e peperoncino, dimenticarvi di fare la pasta "risottata", portarla normalmente a cottura nella sua acqua, scolare e poi saltare la pasta con il sugo e servire, in tal caso potete anche aumentare leggermente la quantità d'olio che verrà assorbito dalle mollichine di pane tostato, il quale tenderà ad attaccarsi alla pasta conferendole maggior sapore ed una sensazione di croccantezza.

Volendo ingentilire ulteriormente il piatto... ma siete proprio delle gastrofighette allora... una grattatina di zeste di limone (la parte gialla della buccia del frutto) donerà una piacevole sensazione al palato, ma non esagerate, l'aglio ed olio si dovrebbe mangiare in purezza, nuda e cruda, accompagnata da ettolitri di vino rosso che aumenteranno la sensazione di bruciore tra palato ed ugola... donando poi un sano torpore alle vostre stanche membra.

A conclusione, volevo pubblicamente ringraziare la disgraziata, nonchè mia socia di scorribande culinarie, che in chat mi ha suggerito di darmi a questa pasta invece che approfittare con voluttà del vago retrogusto bohemienne della Gulaschsuppe in scatola, che serberò per una prossima occasione !!!

domenica 12 maggio 2013

Una sfiziosa minestrina per grandi e piccini

Sottofondo musicale dei Van Halen... altrimenti l'abbiocco arriva prima del tempo...

Lo so che esiste già la ricetta sfiziosissima "La minestrina della sera" ma questa, credetemi ragazzi, non ha pari....soprattutto per il fatto che accontenterete tutti in famiglia: grandi e  piccini. Vi conviene procurarvi gli ingredienti con largo anticipo perchè non credo che li abbiate già a disposizione (o si??? ).


Per l'ottimo brodo (quasi domenicale)
  • 1 lt e mezzo di acqua del vostro rubinetto di fiducia
  • 1 dado vegetale o di carne o misto o... fate voi...
Per la minestrina
  • 3 cucchiai a testa di Pasta da minestrina (stelline, puntine, anellini, sgorbi, piripicchi...) 
  • Formaggino per i piccini
  • Sottiletta per i grandi (che raffinatezza)
Procedimento

Portare ad ebollizione l'acqua in un pentolino ed aggiungere il dado, se la volete più saporita potete anche mettercene un'altra metà ma non vi conviene perchè altrimenti viene un piatto troppo ricco e saporito. Potete anche mettere subito il dado, se chimica e fisica vi fanno un baffo o credete nella ebollizione spontanea post mortem.

Versare a pioggia la minestrina da voi scelta, attenti che sia una pioggia lenta ed estesa, e di aver abbassato momentaneamente la fiamma se non volete trovarvi preziosissimo brodo e scaglie di pasta ovunque sui fuochi... ed ora attendere i minuti scritti sulla confezione di pasta o qualcosa in più.

Sporzionare e rapidamente spiaccicare il formaggino o la sottiletta con un cucchiaio e mescolare il tutto.

E buon appetito
Benvenuti !!!

  • Non sapete cosa non far da mangiare stasera ???
  • L'appetito è troppo e volete farlo diminuire drasticamente ?
  • Marchesi, Adrià e Bottura vi hanno stancati e sentite nostalgia della malsana orribile cucina di casa ?
  • Le cotture nel Roner ed i sottovuoto non hanno segreti per voi, la Xantana gli Alginati insieme al Cloruro di Calcio vi hanno sferificato i maroni e quindi vi siete dati all'ippica non avendo altro da sperimentare ?

ECCO IL BLOG CHE FA PER VOI !

Sani, orribili, inquietanti piatti di cucina comune alla portata di tutti... insomma un posto dal quale, se ancora avete un po' di autocoscienza e saggezza, stare alla larga !!! Cosa fate ancora qui ???

I libri che vedete sullo sfondo ? Tutti quelli che avremmo potuto leggere per capire qualcosa di cucina ma che per amore vostro non abbiamo nemmeno lontanamente preso in considerazione !

Prima faticosissima tappa OVO SODO ! Se volete esagerare, vi mettiamo pure le acciughine GRATIS!

Buona lettura...